Era il 4 aprile del 1978 quando Rete 2 (meglio conosciuta oggi come Rai Due), alle 18:45 circa, mise in onda per la prima volta in Italia, annunciato dalla “fatina” Maria Giovanna Elmi, un cartone dal titolo “Atlas Ufo Robot“, una serie giapponese inedita che aveva suscitato non pochi dubbi alla dirigenza della Rai del tempo… Dubbi che sono stati totalmente eliminati dal successo travolgente che la creatura dello sconosciuto Go Nagai (creatore del genere dei Mecha in Giappone e nel mondo) raggiunse nel nostro Paese, grazie ad un passaparola tra i telespettatori che diventarono ben presto milioni!!!! Così legge nelle “cronache dell’epoca”, o nelle opinioni espresse nei centinaia di forum dove si parla del robot antropomorfo più famoso in Italia: essendo nato solo nel 1983, non ho vissuto l’esperienza della prima trasmissione, ma senz’altro, la prima volta che ho visto Goldrake in televisione, sono rimasto subito affascinato dalla storia e dalle miriadi grida al ritmo di “Alabarda spaziale“, “Raggio anti-gravità” e chi più ne ha più ne metta!!!
Sigla italiana storica
Sigla giapponese originale
GOLDRAKE-MANIA
All’epoca della messa in onda, il merchandising che riproduce il robot e i protagonisti del cartone animato andò letteralmente a ruba, spaziando dalle figurine ai diari scolastici, dalle carte da gioco ai modellini in scala. In piena Goldrake-mania si diffuse, soprattutto grazie alla stampa, una falsa notizia, secondo cui i cartoni animati Giapponesi (tra cui Goldrake, ovviamente) non erano animati a mano, ma da un computer, che sulla base dei dati inseriti da tecnici in camice bianco faceva tutto da solo. La diceria avrebbe resistito fino agli anni Novanta. Nel 1991, Mangazine pubblicò un dossier sulla Toei Animation, contenente alcune interviste rilasciate a Federico Colpi. Quando questi raccontò la notizia alla Toei, il suo interlocutore, dopo una lunga risata, disse: «Scusi, ma li ha visti i nostri studi? Qui non c’è nemmeno l’aspirapolvere, perché è tecnologia troppo avanzata… E poi, Goldrake è del 1975! A quei tempi non c’erano nemmeno i Word Processors» (info da Wikipedia).
Su “La Stampa” del 14 gennaio 2008, si legge che “per la «Generazione Goldrake» le battaglie di Actarus furono una filosofia di vita. Rappresentavano con immagini semplici il coraggio, la perseveranza, la giustizia, e pure un tocco d’amore romantico con la ninfetta Venusia. La realtà era piena di cattivi maestri che insegnavano cose brutte. Quel principe dal volto bambino era un piccolo Davide costretto ad affrontare e battere minacciosi Golia. Insegnava insomma ad attraversare le tante nostre valli di Elah quotidiane. Perché c’è sempre un Goldrake a portata di mano per sfangarla. Basta non arrenderti mai“.
NON TUTTI SANNO CHE…
Goldrake, in realtà, è ispirato ad un manga di Go Nagai, dove la storia di Duke Fleed/Daihasuke/Actarus si intrecciava anche con le vicende narrate in Mazinga (compariva anche il temibile Imperatore delle Tenebre, che fa anche una brutta fine!).
Ancora, la serie TV è preceduta da un episodio pilota, mai trasmesso in Italia (anche se il buon emule lo fornisce e un gruppo di appassionati lo ha anche tradotto nei sottotitoli), della durata di 30 minuti circa, dal titolo Uchu-enban Daisensō (La grande battaglia dei dischi spaziali), dove la storia era molto simile a quella di Goldrake, anche se i personaggi erano caratterizzati in maniera diversa, e il robot si chiamava Gattaiger, completamente diverso dal mecha che tutti conosciamo! Molti aspetti del profilo psicologico del Duke Fleed di Ufo Robot Grendizer sono già presenti nel personaggio di questo episodio pilota anche se il character design è completamente diverso da quello proposto tre mesi più tardi da Katsuo Komatsubara e dalle successive elaborazioni di Shingo Araki. Io l’ho visto, è piacevole, solo che avendo già in mente Goldrake, può sembrare un pò “sempliciotto”! Se lo si vede come una cosa a sè, allora si riconoscono le qualità di questo esperimento, soprattutto alla luce dei risultati ottenuti! 😉
PASTICCIO ALL’ITALIANA!
La cosa divertente è che noi italiani dobbiamo sempre farci riconoscere: facciamo sempre casino!!! Infatti, non tutti sanno che in realtà Ufo Robot Goldrake è la continuazione de “Il Grande Mazinger”, che a sua volta è sequel di “Mazinga Z”. Il personaggio conosciuto nella serie con il nome di Alcor è niente di meno che Koji Kabuto, il pilota di “Mazinga Z”, apparso anche alla fine de “Il Grande Mazinger”, tornato dai suoi studi in America sugli UFO. Risultato di questi studi non è altro che il disco volante che Koji guida in Goldrake! Il fatto che in Italia (in questo ordine) Goldrake sia stato trasmesso da Rai 2, Il grande Mazinger dalle tv locali e Mazinga Z da Rai 1, fece si che i realizzatori di queste serie in Italia cambiassero le carte in tavola: così Koji è rimasto Koji nel Grande Mazinger, divenne Rio in Mazinga Z e Alcor in Goldrake!
Ma ancora non è finita: vogliamo parlare del nome? Qualcuno ha mai capito che cavolo significa “Atlas”? Beh, niente, è un altro errore all’italiana! La serie di Goldrake venne acquistata dalla Rai dalla rete francese, dove era stata trasmessa in precedenza: quando i francesi consegnarono a noi tutto il materiale, lo raccolsero, come è uso fare, in un opuscoletto, chiamato oggi “Guide Book” in inglese; ma negli anni ’70 non c’era questo uso, e i francesi lo chiamavano “Atlas”, cioè atlante, guida. Così, quando quel funzionario Rai si trovò tra le mani un opuscolo intitolato “Atlas Ufo Robot” (ossia “Guida ad Ufo Robot”), ritenne con ogni probabilità che quello fosse il titolo della serie!!!!
C’è anche dell’altro: tre episodi, per qualche motivo, non vennero mai trasmessi in Italia. Si tratta degli episodi 15, 59 e 71!
Uscita Goldrake
GOLDRAKE, L’OPINIONE PUBBLICA E LA CENSURA
Su Spaziofilm.it si legge: “Le novità di questo cartone animato sono tali e tante soprattutto se confrontate con quelle che erano le produzioni americane firmate Disney, Warner Bros o Hanna Barbera. Questi cartoons, infatti, presentavano una visione edulcorata della realtà, dove non era presente alcuna violenza e le lotte o i litigi tra i vari protagonisti venivano sempre stemperati da trovate umoristiche o gag. Lo scopo finale era quello di intrattenere lo spettatore, farlo divertire, il tutto con un certo disimpegno che portava a considerare i personaggi come delle innocue e simpatiche “macchiette” e non certo delle persone reali con i propri sentimenti e problemi quotidiani.
Con Goldrake, invece, ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente diverso. La guerra, l’eterna lotta tra il bene e il male, i sentimenti e le tragedie personali, la psicologia dei personaggi, addirittura la morte e la distruzione, vengono portati in primo piano“. Da qui si capisce anche per quale motivo, 30 anni fa, l’uscita di Goldrake fece grande scalpore: psicologi, associazioni di genitori e addirittura politici, spesso e volentieri senza averne approfondito contenuti e tematiche, accusavano Goldrake di essere diseducativo, violento e minare alla radice l’integrità dei piccoli telespettatori. Non bisogna comunque dimenticare il contesto in cui l’Italia si trovava all’epoca (Brigate Rosse, lotta armata, sequestro Moro, tutte cose che spingevano le persone a dubitare di tutto ciò che fosse ricollegabile alla “violenza”, seppur in modo ingiustificato in questo caso), e soprattutto il fatto che l’intrattenimento dei giovani dell’epoca era costituito appunto dai cartoni della Walt Disney, Warner Bros e Hanna e Barbera: Tom & Jerry, Bugs Bunny & Co. e Topolino & Co. non erano certamente come Goldrake!!!
Da qui la nascita di tutta una serie di iniziative, istituzionali e non (memorabile l’interpellanza parlamentare proposta dal senatore Silverio Corvisieri che chiedeva di cancellare Goldrake dai palinsesti televisivi, e il suo fallimento 😀 ), che avevano come unico scopo l’eliminazione dai palinsesti televisivi di questo genere di cartoni: gli effetti si sentirono solo più tardi, quando Goldrake era già finito e venne interrotta invece la trasmissione di Mazinga Z sulla rete Rai. Questo però fece la fortuna delle tv private, nate proprio alla fine degli anni 70, che trovarono nei cartoni animati giapponesi un prodotto a basso costo e ad alto gradimento! E per fortuna, visto che è grazie a loro se quelli della mia età hanno potuto gustare tutti i grandi eroi creati da Go Nagai! 😀
Goldrake è stato ampiamente censurato all’epoca, e non solo per la “violenza” che gli veniva accusata: i più rompiballe dell’epoca affermavano persino che le mosse che il robot faceva nel cadere o nel muoversi potevano avere una qualche “allusione” a sfondo sessuale. Da qui la volontà di censurare qualche scena del cartone originale. Ma forse il peggio è stato fatto con il doppiaggio! Tipico esempio è l’eliminazione a qualunque riferimento a Mazinga Z, ma ne esisto anche altri: ad esempio:
- Edizione 1978: (Procton spiega ad Alcor come mai Actarus sia stato costretto a fuggire da Fleed e rifugiarsi sulla Terra) “Re Vega si era impadronito della Stella Fleed. Tutto era caduto nelle sue mani, compreso un possente robot da combattimento: Goldrake“
- Testo corretto: “Re Vega costrinse i migliori scienziati del Pianeta Fleed ad usare le loro sofisticate tecnologie per costruire uana terribile macchina da guerra: il robot Goldrake!“
- Italiano con i nomi storici (Goldrake, Actarus, Venusia…)
- Italiano con i nomi originali giapponesi (Grendizer, Daisuke, Hikaru…)
- Giapponese
- Goldrake all’attacco: con il sottotitolo “La più grande avventura di UFO Robot”, il film, basato su un collage dei primi episodi della serie, presenta infatti una colonna sonora modificata, in cui sono stati aggiunti a più riprese i nove brani in italiano (Ufo robot, Rigel, Venusia, Alcor, Vega, Goldrake, Pianeta Terra, Atlas UFO Robot, Procton) dell’introvabile LP Atlas UFO Robot, cantati, tra gli altri, da Fabio Concato (Rigel, Procton, nonché cori in tutte le altre) e Dominique Regazzoni (Venusia). Nel film possiamo inoltre ascoltare l’inedita versione strumentale della famosa sigla TV italiana UFO Robot, magistralmente orchestrata da Vince Tempera (che in un’intervista ha dichiarato di avere ottenuto proprio con la canzone UFO Robot il più alto successo di vendite!).
- Goldrake l’invincibile: raccoglie gli episodi in cui fa la sua prima apparizione Maria Grace Fleed.
- Goldrake addio: contiene l’episodio 71 (titolo giapponese Morus, il capo della guardia dal tragico destino) non trasmesso in Italia e, come sigla di testa, presenta la versione strumentale della sigla originale giapponese prelevata direttamente, con tanto di effetti sonori, dalla musica di sottofondo che accompagna la corsa di Actarus verso il suo robot nascosto nell’hangar sotterraneo.
ED ORA?
Shooting Star
AMV – Goldrake (FANTASTICO)
Super Robot Wars MX (Grendizer)
Il trailer dell’italianissimo fan-prequel di Goldrake (mai concluso)
Alcuni esperimenti in grafica 3D di Goldrake
Special di Ufo Robot Goldrake 25° anniversario su SKY
– 1° parte –
– 2° parte –
Chicca finale…
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