Internet e Telecomunicazioni: l’Europa si muove, finalmente!

5 04 2009

Ormai sappiamo per certo che le TLC in molti Paesi sono un disastro, e non solo dal punto di vista delle infrastrutture (vedi l’Italia): mi riferisco in particolare alle leggi che alcuni Stati hanno approvato (Francia in primis) o stanno discutendo (tra cui il nostro bel Paese) che in qualche modo limitano la libertà della rete e violano la privacy degli utenti in nome della caccia a tutti coloro che violano il diritto d’autore (magari mascherandolo da tentativo di salvaguardia dei cittadini dalla criminalità organizzata). La legge Sarkozy è un chiaro esempio da questo punto di vista, ma anche in Italia non siamo da meno, dopo le proposte di legge portate avanti dagli “onorevoli” D’Alia, Carlucci e Barbareschi (questi due, poi, “tutto un dire”). Abbiamo anche capito che non si tratta di una questione di “destra” o “sinistra”: almeno in Italia, tutti gli schieramenti politici hanno dato grande prova della loro “approfondita” conoscenza delle rete e di come bisogna tutelare le lobby create dalle major, che fanno di tutta l’erba un fascio…

Il bello è che, almeno per una volta, la politica (non statale, questo è vero) viene in soccorso. Alla fine del mese scorso, il Parlamento Europeo ha approvato, 481 voti favorevoli contro 25 contrari e 21 astensioni la Raccomandazione Lambrinidis, un documento che sostiene l‘intercettazione digitale e il controllo dei dati esclusivamente nel rispetto dei diritti di privacy, ribadendo in questo modo che la strategia repressiva non è compatibile con i diritti fondamentali dei cittadini europei (ossia privacy e libertà di espressione, prioritari rispetto a tutto il resto).Internet dà pieno significato alla definizione di libertà di espressione“, si legge nel documento. L’illegalità e i crimini digitali devono essere “combattuti con efficacia e determinazione“, ma l’intercettazione e il controllo del traffico online non possono essere considerate azioni preventive accettabili. L’accesso alla Rete, inoltre, “non dovrebbe essere rifiutato come sanzione dai governi o dalle società private“.

Ancora una novità, però, non potrà che renderci felici, soprattutto noi Italiani, dove abbiamo un bel mercato delle TLC anomalo. La Commissione UE, il Parlamento UE e il Consiglio UE sono ad un passo da uno storico accordo che porterà all’istituzione di un Garante Europeo per le Telecomunicazioni. Il Berec – questo il nome del nuovo organismo delle TLC – sarà attivo probabilmente dal gennaio 2010 e a quanto pare disporrà di ampi poteri. Potrà contestare le iniziative dei Garanti nazionali, prima con una segnalazione formale e poi dopo due anni con ordini vincolanti. Riguardo a questa ultima cosa, il dibattito è ancora aperto in UE, ma ciò non toglie che, in alto e fuori dall’Italia, c’è qualcuno che è sensibile a problemi anomali come quelli che nascono e vivono nel nostro Paese. Incrociamo le dita…





Ancora chiuso il mio channel Youtube: ancora violazioni ridicole di copyright!!!

10 12 2008

Sarò perseguitato dalla sfiga, ma ancora una volta sono rimasto vittima delle ridicole violazioni di copyright che avrei fatto uploadando su Youtube! Cosa che ha causato, ovviamente, per la seconda volta (la prima è stata poco più di un anno fa), la cancellazione completa di tutti i video che avevo caricato sul channel di questo sito su Youtube! Allora, vediamo un attimo questa volta quali sono stati i video eliminati:

  • Papa Roach – Getting Away With Murder: si tratta di un video musicale di un famoso gruppo rock americano… chi ha visto “The Chronicles of Riddick”, forse lo ricorderà: era la canzone dei titoli di coda;
  • Top Gear – Ford Shelby Mustang GT500 (Confronto con GT390): questo video, invece, mostrava i test su strada di una Ford Mustang GT500, la stessa usata nel remake di Supercar “Knight Rider” che la NBC sta trasmettendo da un pò di tempo. Il test era curato da un famoso programma televisivo, inglese se non sbaglio, del quale al momento mi sfugge il nome;
  • Daitarn III – Pubblicità MTV: la pubblicità che la MTV trasmetteva quando mandava in onda il cartone di Daitarn 3.

A questi video, non so come, violavano le norme sulla comunity di Youtube (che violazioni ci sono, non ne ho idea):

  • GemBOY – Solo nei Film: Video musicale dei GemBoy…
  • Alessandra Ambrosio: un video che fa vedere una famosa modella sudamericana (famosa quanto Adriana Lima)…

Altri video sono stati contestati, ma in questi che vi elencherò le società che detengono il copyright hanno concesso di rimanere su Youtube, purchè, ad esempio, le stesse società possano accedere alle statistiche relative al video in questione:

  • Eric Prydz – Call on me: video musicale famoso per le belle figliole che ballano in palestra…;
  • Godsmack – I stand alone: video musicale di un famoso gruppo metal americano… la canzone la conoscete forse se avete visto “Il Re Scorpione”, o avete giocato a Prince of Persia: Spirito Guerriero;
  • Kylie Minogue pubblicità sexy lingerie vietata: pubblicità di FashionTV che fa vedere la Kylie in lingerie provocante!
  • AMV – My generation – Limp Bizkit: è un Anime Music Video amatoriale, ossia una serie di immagini tratti da anime con una canzone famosa in sottofondo (tra parentesi, non è per colpa dei cartoni che avrei violato il copyright…);
  • GTA IV – Spot TV italiano (Long version) (XBox 360): la pubblicità di Grand Theft Auto IV…

Riguardo a questi, invece, mi è stato “ordinato” di levarli…

  • Sigla – Supercar (Knight Rider Opening) (2°stagione)
  • Sigla – Supercar (Knight Rider Opening) (4°stagione)

Direi che ancora una volta la questione copyright risulta scandalosa. Se tralascio i due video eliminati per violazione sulle norme della comunity, gli altri video sono stati contestati ovviamente da coloro che detengono questo maledetto copyright, che segnalano a Youtube la necessità di cancellazione immediata. Quello che non riesco a capire è che tipo di danno arrecherei a loro mettendo questi video online! L’esempio del video musicale è lampante: cioè, io cerco di far conoscere il più possibile l’artista dal quale tu guadagni soldi (e lo sto facendo gratis), e dici che ti sto facendo un danno? Boh!

Se andate a leggere i commenti di moltissimi utenti ad un mio vecchio articolo relativo proprio alla prima cancellazione del mio channel vi viene veramente da pianger; vi riporto un esempio lampante: scrive che gli hanno cancellato il suo channel su youtube perchè aveva uploadato un video che mostrava il pubblico e il campo di calcio alla partita degli Europei tra Italia e Francia. A far valere il copyright è stata la Uefa!!!

Direi che le cose devono cambiare. Non è possibile andare avanti così! Se penso che se nell’antichità esisteva il copyright come adesso lo conosciamo, non avremmo avuto gli elicotteri (il progetto originale è di Leonardo Da Vinci), il cannocchiale (non è altro che una rielaborazione di Galileo sulla base di un’invenzione fenicia, se non sbaglio) e così via… Per ora sono due i toccasana: il Fair Use e le Creative Commons.





Mediaset VS. Youtube: 500 milioni di dollari richiesti per violazione copyright… indignazione del web!

4 08 2008

Torno dalle vacanze e mi ritrovo questa notizia assurda: Mediaset cita Youtube per danni quantificati in 500 milioni di dollari, corrispondenti a 315.672 giorni di visione perduti da parte del gruppo tv italiano. Sul sito del Corriere della Sera trovo scritto:

Secondo quanto riferito da Mediaset «alla data del 10 giugno 2008, dalla rilevazione a campione effettuata da Mediaset sono stati infatti individuati sul sito YouTube almeno 4.643 filmati di nostra proprietà, pari a oltre 325 ore di materiale emesso senza possedere i diritti. Alla luce dei contatti rilevati e vista la quantità dei documenti presenti illecitamente sul sito – prosegue la nota – è possibile stabilire che le tre reti televisive italiane del gruppo abbiano perduto ben 315.672 giornate di visione da parte dei telespettatori». Ai 500 milioni di euro per il danno emergente, precisa Mediaset, «bisognerà aggiungere le perdite subite per la mancata vendita di spazi pubblicitari sui programmi illecitamente diffusi in rete».

Ovviamente non voglio dilungarmi sulla faccenda, dato che a quanto pare sono un pò in ritardo di circa 5 giorni, e il web ne ha parlato ampiamente! Voglio solo unirmi a tutto il popolo di internet sdegnato da questa ennesima dimostrazione di bigotteria tutta italiana, che ancora una volta non fa altro che mettere un bavaglio a tutta l’informazione che viene diffusa in rete, l’unica vera alternativa per avere questa cavolo di informazione! E per fare questo ci si avvale ancora una volta del copyright… ma chissà come mai, quando tv e giornali prendono informazioni direttamente dal web e proprio da youtube (che contiene anche i nostri filmati amatoriali), tutto è legale e non esiste violazione di copyright! Forse, bisognerebbe ricordare a tutti i media che l’informazione è libera, e che andrebbe applicata ad essa il fair-use, e non il copyright! L’informazione è di tutti, non solo di chi la fa!

Vi porto un filmato chiarificatore sulla faccenda, proprio preso da Youtube. Dategli un’occhiata!





Esempio di come il Fair-Use può aiutare gli utenti del Web

23 10 2007

Ritorno ancora a parlare di fair use, e vi porto un esempio di come questa norma può di fatto “salvare” gli Ladrointernauti (ora vi metterete pure a ridere quando leggerete la vicenda). La notizia è stata pubblicata su Punto Informatico un bel pò di tempo fa, ma rimane sempre un caso attuale.

Una signora mette sun YouTube il video del proprio figlio mentre sta giocando, e in sottofondo si sente un frammento della canzone “Let’s Go Crazy” di Prince, probabilmente trasmessa da una radio o magari in play su uno stereo. La casa discografica che detiene i diritti di quella canzone, la grande sorella del mercato discografico Universal Music Group, interviene accusando violazione del copyright, e chiede e ottiene la cancellazione del video incriminato, invocando la DMCA, la discussa legge americana per la difesa del copyright. L’utente cerca di far valere il fair use, cioè l’impiego limitato, per il pubblico interesse, di materiale protetto da copyright senza la necessità di autorizzazione preventiva da parte degli aventi diritto. La EFF, l’ Electronic Frontier Foundation che sta difendendo la causa della signora, sostiene che “è in gioco la libertà di parola e di espressione“. Per ora, comunque, è stato ottenuto il ripristino del video on-line. Eccolo qui, giudicate voi:

Punto Informatico scrive che “la nuova causa è solo una parte dello sforzo rinnovato dell’associazione nel contrasto agli abusi del DMCA, impegno che si estende anche alla collaborazione con la Stanford University nell’ambito del “Fair Use Project” (FUP). Il progetto, iniziato nel 2006, mira proprio a sviluppare una serie di “regole base” da seguire in risposta ad eventuali richieste illegittime di cancellazioni di contenuti autoprodotti“.
Ora, a parte che mi pare veramente ridicolo che una casa discografica interviene per una cosa del genere (non capisco come fa una persona ad avvantaggiarsi di una cosa del genere), si può vedere come questa legge può capovolgere la situazione. Se fosse successo in Italia, invece, il video sarebbe stato cancellato senza troppe complicazioni… Ricordo che comunque qualcosa si sta muovendo, come dimostra la proposta in 10 punti per innovare il diritto italiano sul diritto di autore.






Diritto d’autore italiano: 10 proposte per rinnovarlo!

2 10 2007

Su Punto Informativo è stato pubblicato un’interessante articolo che contiene 10 proposte per rinnovare il diritto d’autore Copyitaliano (che come si sa, è molto, molto vecchio, dato che si basa su una legge del 1941 – Per un elenco degli interventi in materia, cfr. qui). Tali proposte sono state inviate in forma di lettera al presidente del Comitato Consultivo Permanente per il diritto d’autore, prof. Alberto Maria Gambino, da varie persone, in rappresentanza delle rispettive Associazioni, Gruppi, Network ecc.: Alessandro Bottoni – Piratpartiet, Lorenzo De Tomasi Frontiere Digitali – Free Hardware Foundation, Arturo Di Corinto – docente Uni. Sapienza Cattedra di Comunicazione Mediata dal Computer, Athos Gualazzi – Associazione Partito Pirata, Valeria Noli – Associazione Net-Left, Marco Scialdone – Computerlaw, Roberto Tupone – Linux Club Italia. Vi riporto qui i 10 punti fondamentali, per l’esplicitazione di ciascun punto vi rimando al sito internet:

  1. Maggiore potere contrattuale degli autori nei confronti degli editori/produttori
  2. Durata del copyright
  3. Decadimento del copyright 
  4. Watermarking 
  5. Peer-to-peer (p2p) 
  6. Neutralità della rete 
  7. Siae 
  8. Ampliamento e applicazione del concetto del fair use (utilizzo legittimo)
  9. Diritto di Panorama 
  10. Limitazione dei Digital rights/restrictions management (Drm) e Trusted computing

C’è da rifletterci sopra..

Fumetto diritto d'autore

da Dirittodautore.ch

 





    Fair-Use, questo semi-sconosciuto (in Italia)!

    24 09 2007

    Avete trovato su internet o su un giornale una bellissima immagine che rappresenta il Colosseo; volete usarlo per una Fair-Usevostra ricerca, o magari per metterla sul vostro blog; lo fate, e siete contentissimi. Bene, avete appena violato il copyright!!! Infatti avete usato un oggetto che non vi appartiene, e di conseguenza avete violato il diritto di autore associato a quell’oggetto. Sembra una cosa ridicola, ma in effetti è proprio quello che succede in Italia (e non solo)!
    Negli USA, nella loro legge sul copyright, c’è una clausola legislativa (Titolo 17, § 107), che “stabilisce la lecita citazione non autorizzata o l’incorporazione di materiale protetto da copyright nel lavoro di un altro autore sotto certe specifiche condizioni” (da Wikipedia): si tratta appunto del cosidetto fair-use. Per ammettere o meno il suo uso, la giurisprudenza statunitense ha elaborato quattro elementi, la cui esistenza deve essere valutata simultaneamente:

    1. L’oggetto e la natura dell’uso, in particolare se ha natura commerciale oppure didattico e senza scopo lucrativo.
    2. La natura dell’opera protetta.
    3. La quantità e l’importanza della parte utilizzata in rapporto all’insieme dell’opera protette.
    4. Le conseguenze di questo uso sul mercato potenziale o sul valore dell’opera protetta.

    Come si può vedere, si tratta di una legge molto utile. La mancata adozione in Paesi come la nostra Italia comporta il nascere di situazioni che hanno del paradossale: un esempio lampante Wikipedia, l’enciclopedia libera on-line, interamente creata dai navigatori di internet. Come si sa, ne esistono varie versioni in lingue diverse, e per fortuna anche nella nostra! Però, a causa della mancanza di una norma come quella del fair use, nella versione italiana, non è consentito inserire materiale coperto da copyright, almeno in teoria: tutto questo anche se, di fatto, non si sta lucrando in nessun modo, ma solo diffondendo cultura tramite un mezzo di comunicazione completamente libero, completamente diverso dagli altri media! Nei Paesi dove la trasmissione della cultura locale avviene principalmente in forma orale, come ad esempio quelli africani, lo stesso concetto di copyright viene percepito come un retaggio dei tempi coloniali ed ora come un tentativo dei paesi “ricchi” di perpetuare i propri privilegi. Il fair use viene pertanto visto come una possibilità di attenuazione del problema.

    Una piccola speranza arriva dall’Europa, con la direttiva europea Ipred2 che, tra le altre cose, stabilisce che la riproduzione in copie o su supporto audio o con qualsiasi altro mezzo, a fini di critica, recensione, informazione, insegnamento (compresa la produzione di copie multiple per l’uso in classe), studio o ricerca, «non debba essere qualificato come reato». (cfr. Punto Informatico – La direttiva IPRED2 è stata approvata). In Italia qualcosa si sta muovendo. Per ora, di sicuro, esiste una petizione on-line, a questo indirizzo. Speriamo bene…

     

    Fair-Use Flow Chart
    Copyright WorkflowFonte: University of Hawaii’i at manora library (cliccare per ingrandire)